La lampada da tavolo Saffo, disegnata da Angelo Mangiarotti per Artemide, rappresenta un'icona tra il design italiano degli anni Settanta. Il nome della lampada deriva dall'isola greca dove visse la poetessa Saffo; il progetto unisce alcuni temi ricorrenti nel lavoro di Angelo Mangiarotti: l'uso sapiente del vetro e la forma scultorea in un fungo. Si compone di una semplicissima base ad anello in metallo cromato che sostiene il diffusore, realizzata in vetro di Murano soffiato a bocca per creare sorprendenti interazioni con la luce. La superficie bianca del diffusore ha una gradazione di luce opportunamente sfumata che consente di nascondere la sorgente luminosa e includerla costantemente per orientare il fascio verso l'alto. L'effetto è perfetto per una lampada d'atmosfera, con l'emissione di una luce soffusa che esalta le caratteristiche materiche del vetro. /
Le fabbrieche del design, G. Gramigna, Ed. alberto Alessandr & C. p. 39, anno 1967
Angelo Mangiarotti (1921-2012) nasce a Milano, dove si laurea in Architettura al Politecnico. Nei primi anni ’50 lavora negli Stati Uniti e durante questo periodo conosce Frank Lloyd Wright, Walter Gropius, Mies Van Der Rohe e Konrad Wachsmann. Ė stato Architetto, designer ed urbanista, e proprio l’architettura legata alle infrastrutture e all’urbanistica, nonché all’ingegneria strutturale, lo ha reso uno dei designer più influenti del XX secolo e tra le figure più rilevanti del disegno industriale. l disegno industriale, influenzato dalla scultura, era infatti per Mangiarotti un’espressione di manualità dell’artigiano sulla materia, mai a discapito della funzione. La sua attività progettuale e di collaborazione con molte importanti aziende del settore dell’arredamento italiano, Cassina, Zanotta, Bernini, Knoll, Agape… è stata contrassegnata da numerosi riconoscimenti nel campo del design. Ė stato uno dei fondatori dell’ADI, Associazione per il Disegno Industriale, caratterizzato da una visione dell’architettura e del design come un’arte pratica, sobria e funzionale. /