Basandosi sulla capacità di adattare il prodotto da progettare alla sua funzione, al suo uso, alle caratteristiche e alle condizioni richieste dei materiali impiegati, Mangiarotti dimostrava una abile e ricercato approccio ai materiali. Il tavolo 302 ne è un emblematico esempio grazie al sapiente connubio tra il caldo legno di sucupira e la preziosa base in fusione di bronzo finita al torchio. Un oggetto che dimostra tanto un’abile capacità progettuale e costruttiva da abile architetto/designer quale era, quanto una sapiente capacità di esaltare l'aspetto sensuale degli oggetti attraverso la giusta scelta dei materiali.
Domus n.400, marzo 1963, inserzione pubblicitaria; Domus n. 408, novembre 1963, inserzione pubblicitaria e pag 41; I. de Guttry, M. P. Maino, Il Mobile Italiano degli anni ‘40 e ‘50, Laterza 1992 pag. 200 (esemplare simile)
Angelo Mangiarotti (1921-2012) nasce a Milano, dove si laurea in Architettura al Politecnico. Nei primi anni ’50 lavora negli Stati Uniti e durante questo periodo conosce Frank Lloyd Wright, Walter Gropius, Mies Van Der Rohe e Konrad Wachsmann. Ė stato Architetto, designer ed urbanista, e proprio l’architettura legata alle infrastrutture e all’urbanistica, nonché all’ingegneria strutturale, lo ha reso uno dei designer più influenti del XX secolo e tra le figure più rilevanti del disegno industriale. l disegno industriale, influenzato dalla scultura, era infatti per Mangiarotti un’espressione di manualità dell’artigiano sulla materia, mai a discapito della funzione. La sua attività progettuale e di collaborazione con molte importanti aziende del settore dell’arredamento italiano, Cassina, Zanotta, Bernini, Knoll, Agape… è stata contrassegnata da numerosi riconoscimenti nel campo del design. Ė stato uno dei fondatori dell’ADI, Associazione per il Disegno Industriale, caratterizzato da una visione dell’architettura e del design come un’arte pratica, sobria e funzionale. /