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Scuderia 784 - Mobili - Carlo SCARPA

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Scuderia 784
Carlo SCARPA by Bernini

La famiglia della serie Scuderia, con la sua forte identità, esprime appieno l’approccio del prof. Scarpa che considera la progettazione dell’architettura, degli interni e del design come “parte di uno stesso processo in cui vengono cambiate solo le scale e dove i confini tra ciascun territorio sono sfocati”. Le forme pure e stilizzate della serie Scuderia sono messe in risalto dalla combinazione di materiali volti a creare un raffinato contrasto tra la materialità del legno e la ricercatezza della lavorazione, risultato della sapienza costruttiva dei mobili di alta ebanisteria, nei quali una cura particolare era dedicata alla realizzazione, con una progettazione minuziosa di ogni dettaglio in relazione al suo utilizzo. Infatti i mobili Scuderia in noce naturale, evidenziano la profonda cultura di Scarpa per i materiali tradizionali, nonché il sapiente uso di masselli virtuosamente lavorati. Egli riusciva a tradurre i problemi tecnici in sofisticati elementi decorativi, come nel caso della divisione degli elementi, consentendo una più facile movimentazione, grazie all’uso di piastre in metallo brunito con inciso il marchio Bernini. /

anno
1977
dimensioni
187 x 59 H. 102 cm
quantità
1
origine
ITALIANA
condizione
Buona, usura coerente con l'età  e l'uso
bibliografia:

Carlo Scarpa e Tobia Scarpa, Editore RG, pag. 30, Anno 2012 - Libro Carlo Scarpa, per Bernini, tiratura limitata, pag. da 61 a pag 70, Ed. settembre 1979 Carate Brianza - G. Gramigna, “1950/1980 Repertorio”, Mondadori, pag. 84, anno 1985 - B. Albertini, S. Bagnoli, “Carlo Scarpa. L’architettura nel dettaglio”, Jaca Book, pag. 52, anno 1988 - “Carlo Scarpa designer”, ed. Biblioteca dell’immagine, Pordenone, pag. 94, anno 1984 /

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Storia del designer
Carlo SCARPA

Carlo Scarpa è stato un architetto, un designer e un innovatore, che ha vissuto e creato attraverso due guerre mondiali senza mai fermare la sua mente creativa.

Nato a Venezia nel 1906, a soli 2 anni Scarpa e la sua famiglia si trasferirono a Vicenza, una città vicina a Venezia, dove trascorse la maggior parte della sua infanzia. Nel 1919, alla morte della madre, la famiglia torna a Venezia e in seguito il giovane Carlo si iscrive alla Reale Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 1926 consegue l'abilitazione alla Progettazione Architettonica e fino al 1931 lavora nello studio veneziano dell'architetto Guido Cirilli, mentre svolge anche l'apprendistato presso l'architetto Francesco Rinaldo. Nel 1934 Carlo Scarpa sposò la nipote di Rinaldo, Nini Lazzari.

Dal 1933 al 1947 è consulente artistico della famosa e prestigiosa industria vetraria Venini ed al suo personale gusto artistico per il vetro di Murano sono dovuti alcuni dei vetri più originali della storia del design.

Per venti anni, fino oltre la metà degli anni quaranta, riceve numerosi incarichi per la progettazione di edifici sia pubblici che privati.   L’architettura di Carlo Scarpa è stata definita come “la più colta e aristocratica del Novecento Italiano” caratterizzata per l’inconfondibile tratto con cui riusciva a coniugare l’amore per i materiali, l’attenzione al dettaglio, la sapiente elaborazione delle poetiche wrightiane e organiche. Elementi non solo presenti nelle mirabili progettualità architettoniche del professore, ma anche attraverso il disegno di prodotti d’arredo, che hanno fatto la storia del design italiano, grazie anche alla collaborazione con importanti aziende del settore quali la Cassina e Bernini. Infatti a Scarpa piaceva collaborare, che si trattasse di aziende o committenze private, e produrre pezzi unici, realizzati artigianalmente a mano, opere che non hanno uguali, altresì controcorrente, che hanno elevato l'artigianalità italiana alla sfera intellettuale grazie ai suoi geniali e raffinati dettagli tecnologici ed a una spiccata sensibilità per i materiali naturali. Ed è per questo che il suo lavoro e la sua creatività hanno prodotto capolavori senza tempo, che sono apprezzati ancora oggi.

Carlo Scarpa morì a Sendai, in Giappone, nel 1978 a seguito di un banale incidente scivolando dalle scale dell’albergo in cui soggiornava, nell’osservare un singolare dettaglio di uno scalino. Scarpa fu sepolto nel complesso monumentale, tomba Brion a San Vito Altivole (TV), a cui lavorò personalmente nel 1969 su richiesta della moglie di Giuseppe Brion, fondatore e proprietario della nota azienda Brionvega. 

La morte di Scarpa è stata un'importante perdita per il mondo dell'architettura e del design, ma il suo lavoro e il suo legato continuano ad ispirare generazioni di professionisti in questi campi. 

Scarpa, nonostante il suo straordinario operato, solo dopo la morte riceverà il conferimento della laurea honoris causa in architettura.

 

 

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