Pranzo, tavolo e credenza, sono prodotti di ispirazione alla tradizione ebanista lombarda in legno di noce, in cui si evince la cura dei dettagli e la perfezione esecutiva, nonché una speciale predilezione per la geometria. Pranzo, assieme ad altri pezzi su disegno, erano nati come elementi d’arredo per il famoso ristorante Milanese El Prosper, un luogo che ha rappresentato per anni un punto di ritrovo prediletto di grafici, giornalisti, intellettuali, architetti e imprenditori del settore, che hanno dato vita a contratti ed anche alla produzione dei più bei pezzi del design italiano. /
Made in Italy, L. Massoni, Ed. Giorgio Mondadori & associati Milano, p. 25, anno 1986 - Ottagono #1, p.92, anno 1966 - Ottagono #30, p. 81, 87, anno 1973 - Domus n. 437, anno 1966 - G. Gramigna, “Repertorio del design italiano 1950-1980”, Mondadori, p. 207, anno 1985
Silvio Coppola, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, ha operato nei più svariati settori del progetto, dall’architettura all’arredamento, all’industrial design, alla comunicazione visiva. Come architetto ha realizzato edifici a Baghdad, città universitarie nello Zaire, abitazioni e strutture alberghiere in diverse città italiane, divenendo nel 1965 progettista del Fondo Europeo di Sviluppo della CEE. Nell’ambito del design d’interni, dell’industrial design e della comunicazione visiva, Coppola ha operato come consulente e collaboratore presso grandi industrie italiane ed estere tra cui Bayer, Montecatini, Monteschell, Zucchi, Cinzano, Alessi, Cassina, Parmalat, Feltrinelli, Bernini; per quest’ultima Coppola non solo ha ideato significativi prodotti di design, oggi molto richiesti dalle più prestigiose case d’aste, ma ha anche contribuito a realizzare importanti strumenti di comunicazione visiva aziendale come catalogo, inviti e poster, rinunciando alla ovvietà della carta patinata per prediligere fogli di PVC trasparente controplaccato a caldo con uno strato di metallo. Nel 1967 fonda con Munari, Grignani e altri il gruppo di ricerca sul pre-design denominato Exhibition Design, con il quale espone al Palazzo Reale di Milano (1969) e a Barcellona (1970). Ha partecipato con suoi lavori alle mostre Arflex di Milano e Roma (1967), alla mostra organizzata dall’Aiap a Parigi (1968), alle mostre Olivetti di Barcellona, Siviglia, Madrid, Copenhagen (1971), all’esposizione Italy: The New Domestic Landscape al MoMA di New York (1972). Con Pino Tovaglia ha ideato il manifesto della mostra di Barcellona Sei grafici italiani (1971). Tra i vari premi ricevuti vi sono la Palma d’Oro della pubblicità nel 1962 e il Premio Europeo Rizzoli nel 1966. È stato socio dell’ADI, dell’Aiap, dell’AIGA di New York e dell’AGI, di cui ha ricoperto per due anni l’incarico di vicepresidente. A lui si deve lo studio e la realizzazione dell'etichetta del Tignanello (1971) noto e pluri-premiato vino delle cantine Antinori. In seguito ha disegnato altre etichette tra le quali quelle dei vini della famiglia Ceretto: Blangè, Dolcetto, Nebbiolo, Barbera, Barolo e Barbaresco (1981). Ha insegnato design alla Gesamthochschule di Essen e all’Università di Wuppertal in Germania. Suoi progetti si trovano, tra gli altri, nelle collezioni del MoMA di New York, in musei a Varsavia e Parigi, presso la Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano. /