Dalia Chair di Gaetano Pesce fa parte della collezione Nobody's Perfect, un pezzo unico all’insegna dell’innovazione e della diversità intesa come nuovo valore del mondo attuale. Gocce di resine colate si catalizzano in funzione di poltroncina secondo un principio di serialità differenziata, ossia i pezzi nascono tutti diversi l’uno dall’altro, unici, separabili, mutevoli e aromatici, sensibili e policromatici: nessuno è perfetto (da cui il nome). La struttura è realizzata in resine elastomeriche a base poliuretanica con spessori variabili, con scocca e sedile separati, da unire a mezzo di 20 perni in nylon.
Il progetto ZERODISEGNO sviluppato con Gaetano Pesce pone al centro della propria ricerca l’unicità di ogni singolo oggetto. Ogni prodotto, pur nella sua tipologia di appartenenza, "nasce" diverso da quello che l’ha preceduto e da quello che lo seguirà, accettando il concetto di "imperfezione" come un nuovo valore estetico in grado di soddisfare meglio i bisogni di un mercato più evoluto. Le resine vengono colate in matrici di siliconica morbidezza che vengono colmate, talvolta completamente talvolta no, dando vita a forme antropomorfe che dopo la catalisi assumeranno la funzione finale. Queste gocce di resine poliuretaniche portano colori le cui tonalità, quantità e trasparenze vengono decise liberamente, pezzo per pezzo, dal maestro o da ciascuno degli operatori. Ogni pezzo ha una data, qui 2003, colata a mano all’interno della propria pelle, perché ognuno nella sua "imperfezione" rappresenta qualcosa di unico, diverso, straordinario: ognuno contiene un atto di creatività.
Gaetano Pesce (La Spezia, 8 novembre 1939) è un designer e architetto italiano. Senza paura di sperimentare con materiali e colori, Pesce ha lavorato per alcune delle più importanti aziende di design italiane, tra cui Artemide, Vitra, Cassina, Bernini e B&B Italia. Pesce è nato a La Spezia, in provincia di Genova, nel 1939. Si iscrive all'Università di Venezia nel 1959 per conseguire la laurea in architettura e si laurea nel 1965. Pesce ha perseguito il coinvolgimento con un collettivo architettonico d'avanguardia che si chiamava "Gruppo N" e basava la sua ideologia sull'estetica snella del Bauhaus. Grazie a queste varie fonti di ispirazione, Pesce emerse dai suoi studi pronto ad abbracciare i nuovi materiali dell'epoca e le forme che era possibile creare con questi materiali. Spaziando dai minuscoli oggetti decorativi agli imponenti spazi architettonici, Pesce ha creato disegni che mostravano una profonda contemplazione dell'era moderna. Dalla sua iconica sedia La Mamma (1969), che emulava la forma di una figura votiva preistorica sulla fertilità, al suo Organic Building a Osaka, in Giappone (1993), che comprendeva uno dei motivi da giardino pensile più impressionanti dell'epoca. Pesce ha costantemente rafforzato la profondità delle sue capacità progettuali contemplando il ruolo dell'arte e del design nel nostro momento moderno. Con i suoi materiali preferiti, diventati il suo marchio di fabbrica, resina, gommapiuma, e plastica, Pesce ha disegnato molti prodotti, tra più noti l'Up-7 Piede, una grande sedia da salotto in plastica a forma di piede umano (1969); la poltrona Up5 alias La Donna o La Mamma e il pouf Up6 per B&B Italia (1969); la poltrona Up1 per C&B Italia (1971); la sedia 357 Felti (1987) per Cassina; e la sedia ed il tavolo Broadway, prodotta da Pesce a Bernini, Italia (1990) in cui confluisce la su conoscenza per la resina ed il suo comportamento con l’iniezione del colore creando cose sorprendenti al confine con l’arte. /