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184 tavolo allungabile - tavoli da pranzo - Ignazio GARDELLA

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184 tavolo allungabile
Ignazio GARDELLA by MisuraEmme

Il tavolo 184 di Ignazio Gardella nasce dalla perfetta sintesi tra forma e funzione. Un tavolo polivalente, elegante e dalla geometricità lineare, ricco di disegno, di dettagli che si svelano ad un’osservazione attenta. La funzionalità dell’oggetto si ottiene grazie ad un meccanismo, che consente l’allungamento complanare del piano, aumentando di conseguenza la superficie utile del tavolo. Un oggetto capace di condensare nella funzionalità anche le caratteristiche più estetiche grazie al selezionato uso dei materiali di dettaglio, qui in ottone, conferendo all’oggetto quel tocco di eleganza tipica della sensibilità di Gardella. Struttura in metallo laccato nero e piano è in pregiato marmo bianco Carrara. /

 

anno
1985
dimensioni
190 X 90 H. 73 cm.
quantità
1
origine
italiana
condizione
questo articolo vintage è in buone condizioni sebbene mostri segni del tempo
bibliografia:

G. Gramigna, Repertorio del design italiano 1950-2000, p. 350, Allemandi, 2003.

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Storia del designer
Ignazio GARDELLA

Ignazio Gardella nasce il 30 marzo 1905 a Milano, si laurea in Ingegneria nel 1930, e comincia la professione nello studio di ingegneria fondato dal padre Arnaldo, sempre a Milano. Sin dagli esordi della lunga e prolifica attività, aderisce alle istanze del razionalismo. Tra le principali opere degli anni Trenta, vi sono l’ampliamento di Villa Borletti a Milano (1936) e il dispensario antitubercolare di Alessandria (1938). Nel 1949 consegue la laurea in Architettura allo IUAV di Venezia dove, a partire dal 1950, intraprende la carriera universitaria, sino al 1975. Nel dopoguerra partecipa attivamente al dibattito architettonico: membro del MSA (Movimento di studi per l’architettura), nel 1947 partecipa al primo congresso dell’INU (Istituto nazionale di urbanistica) e, tra il 1952 e il 1956, dirige a Venezia, insieme ad Alberto Samonà, Franco Albini ed Ernesto N. Rogers, la scuola estiva dei CIAM (Congrès Internationaux d’Architecture Moderne); fa parte della delegazione italiana all’ultimo congresso dei CIAM a Otterlo (1959).Tra le realizzazione del secondo dopoguerra, vi sono la casa per impiegati Borsalino ad Alessandria (1952), la Galleria d’arte contemporanea a Milano (1953), la casa d’abitazione alle Zattere a Venezia e la Mensa Olivetti a Ivrea (con Roberto Guiducci, entrambe del 1958), gli uffici della Alfa Romeo ad Arese (1972), il Monumento ai caduti della lotta partigiana e di piazza della Loggia a Brescia (1984, 1988), il nuovo Teatro Carlo Felice a Genova (con Aldo Rossi e Fabio Reinhardt, 1990). 

Parallelamente ai lavori di architettura, Ignazio Gardella ha assunto un ruolo determinante anche nel campo del design ideando pezzi di arredamento iconici contrinuendo alla promozione del design italiano nel contesto internazionale. La sua opera ha incrociato vari movimenti e stili, dimostrando una versatilità e una sensibilità estetica che hanno reso il suo contributo un elemento distintivo nella storia dell'architettura e del design in Italia. Gardella assieme a Luigi Caccia Dominioni, nel 1946, fondò Azucena, la prima azienda che inaugurò la produzione italiana di design di qualità.

Ignazio Gardella muore a Oleggio il 15 marzo 1999. /

 

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