Tobia Scarpa, figlio dell’architetto Carlo Scarpa, nasce a Venezia nel 1935. Studia architettura presso lo IUAV di Venezia e, proprio durante il corso di studi, incontra Afra Bianchin, con la quale condividerà professione e vita per tanti anni. I due si laureano nel 1957 e si sposano poco dopo, per iniziare subito una brillante collaborazione professionale. Dopo un breve periodo in cui Tobia Scarpa lavora per le vetrerie Venini a Murano, i due aprono infatti il loro studio. Durante un corso universitario di Arredamento, tenuto da Franco Albini nel 1959, Tobia e Afra disegnano il loro primo oggetto di design, la sedia Pigreco, per Gavina, azienda rilevata poi dall’attuale marchio Knoll. Pigreco è solo la prima di tante opere di design, che segnano la collaborazione con diverse aziende del settore Cassina, Bernini, Flos Meritalia … Molti dei loro prodotti sono entrati nella storia del design e sono parte della collezione permanente in diversi musei nel mondo. La Poltroncina 925, realizzata per Cassina nel 1966, è esposta al MoMa di New York, mentre nella sezione di Arte Contemporanea del Louvre trova posto la sedia Libertà, progettata per Meritalia. Per Cassina Afra e Tobia Scarpa hanno disegnato anche la famosa poltrona Soriana, che ha ricevuto il Compasso d’Oro nel 1970. Per l’azienda Flos la coppia ha progettato, tra il 1962 e il 1975, le lampade Fantasma, Foglio, Biagio, Pierrot, Ariette e Papillona. Dalla collaborazione con B&B Italia nasce il divano Coronado, disegnato nel 1966 ma ancora oggi simbolo di relax. Tobia Scarpa inoltre ha realizzato diversi progetti di architettura: oltre ad alcune ville e palazzi, con la moglie Afra ha curato la realizzazione di diversi stabilimenti industriali, tra cui la prima fabbrica del marchio Benetton e molti dei punti vendita del marchio sparsi nel mondo. Nel 2008 ha ricevuto il premio Compasso d’Oro alla carriera. /
Casa di Dalio Guastalla, progetto di Afra e Tobia Scarpa del 1988 - / Lampada Biagio design Afra e Tobia Scarpa per Flos - Poltorna 925 design Tobia Scarpa per Cassina nel 1966, fa parte dela collezione permanete al museo del Moma a New York -