Architetto, designer, art director, scrittore, poeta, critico, artista integrale a 360 gradi, Gio Ponti è stato oggetto di una letteratura storico-critica e di una produzione espositiva difficilmente eguagliabile. Nato a Milano nel 1891, Giovanni Ponti, detto Gio, ha studiato architettura al Politecnico e al fine della Prima guerra mondiale, nella quale dovette prestare servizio, lavora come direttore artistico per la stimata compagnia manifatturiera di ceramiche Richard-Ginori. Tra il 1923 ed il 1927 si associa con gli architetti Mino Fiocchi ed Emilio Lancia, aprendo nel 1928 un suo studio, e fonda la famosa rivista di design Domus, attraverso le cui pagine (e quelle di Lo Stile, rivista che fonderà e curerà negli anni ‘40) Ponti influenza il gusto internazionale per il design per oltre cinquant’anni. Intorno al 1933 Ponti si unisce agli ingegneri Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini per creare lo Studio Ponti-Fornaroli-Soncini, che abbraccia con decisione l’estetica modernista, e che lavorerà fino al 1945. Nel 1950 Ponti si aggiudica la commissione per quello che, con i suoi 32 piani, diventerà uno degli edifici iconici del XX secolo, la Torre Pirelli a Milano (costruita nel 1965) a cui si in seguito si ispirerà, per la sua lampada da terra chiamata appunto Pirellone, sintesi di purezza di linea e tecnologia. Nel 1952 Alberto Rosselli si unisce allo Studio (che diventa Studio Ponti-Fornaroli-Rosselli), e anche dopo la sua morte nel 1976 Ponti continua a lavorare con il suo partner di una vita, Fornaroli. Nel corso della sua carriera Ponti si è destreggiato in numerosi ruoli diversi; architetto, designer industriale, artigiano, professore, pittore, redattore e giornalista. In aggiunta al suo prolifico lavoro da architetto, i suoi design gli hanno conferito ulteriore fama. Ricordiamo nel 1949 la macchina per il caffè Pavoni, la prima al mondo, ma anche diverse lampade e oggetti di arredamento disegnate per produttori del calibro di Cassina, Artemide, e Venini.
Grattacelo Pirelli, emblema del razionalismo italiano, progettato da Gio Ponti nel 1950 per la famiglia Pirelli - Casa Gio Ponti, a terra pavimento in cotto decorato a mano ideato da Ponti - sedia Superleggera, progettata nel 1955 da Gio Ponti e prodotta da Cassina a partire dal 1957, foto Casali - Concattedrale Gran Madre di Dio di Taranto di Ponti 1970.